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Monetazione medievale

Nelle monete medievali trovate a Monte Jato si rispecchia la storia del sito. Rare sono le emissioni bizantine, alquanto più numerose, ma sempre in numero ridotto, quelle del periodo arabo che si riferiscono ai califfi fatimidi dell'Egitto.

Anche dei conti e poi dei re normanni si conservano poche testimonianze numismatiche.

Con Guglielmo II (1166-1189) la situazione cambia. I due tipi che si riferiscono a questo re sono attestati con una settantina di esemplari.

Come le emissioni dei suoi predecessori le sue monete seguono il sistema monetale (tarì, rubai, kharruba) del periodo precedente e portano legende in arabo, la lingua più diffusa tra la popolazione della Sicilia normanna. Anche Tancred (1189-1194), di cui conoscono solo poche monete, si inserisce in questa tradizione inostre, la prima emissione dell'Imperatore Enrico VI di Svevia (1191-1197), databile al 1194-1195, e la prima moneta di Federico II (1197-1250) del 1197 seguono ancora il sistema arabo.

La decorazione delle monete arabe era ovviamente aniconica e si limitava a scritte. I primi simboli iconici s'incontrano con Ruggero I (*1031-1101).

Oltre alla croce è attestata la stella e, sotto Guglielmo II, la testa leonina.

Ruggero II (1101-1154) riprende l'invocazione in greco 'Gesù Cristo vince', usuale nella monatazione bizantine.

Enrico VI introduce i Sicilia il denaro che sostituisce il sistema ponderale arabo-normanno.

Le legende monetali sono ormai in latino. Particolarmente numerosi sono i denari emessi dall'Imperatore nel 1096 a nome sue e del piccolo Federico II incoronato Re di Sicilia all'età di tre anni!

Durante il lungo regno di Federico II fu coniata una serie di denari piuttosto numerosa, ma i motivi iconografici rimasero imperatore nel 1220 e poi anche re di Gerusalemme nel 1225.

il primo casp della popolazione musulmana insorta contro l'imperatore Federico II, Muhammed Ibn Abbad, morto nel 1223, emise monetazione propria, in parte persino d'argento. Mentre sul lato anteriore invocava Allah e Maometto, sul lato posteriore fece scrivere il proprio nome con il titolo 'emiro dei musulmani'.

La maggior parte di queste rarissime monete proviene dallo scavo di Monte Jato.

Sembra quindi molto probabile che venissero coniate localmente.

Monete di epoca normanna e sveva emesse da centri al di fuori della Sicilia sono molto rare.

Sola la Repubblica di Genova è rappresentata da più di un esemplare.

Al periodo di abbandono, dopo la distruzione della città del Monte Jato e la deportazione della popolazione avvenuta nel 1246, appartengono alcune monete sporadiche, forse perse dai cacciatori, contadini, pastori.

La funzione dei gettoni di vetro, di tipo fatimida, ma prodotti anche nei periodi normanno o svevo, non è ancora chiarita.

Sembra comunque probabile che si tratti anche qui di monete, certamente di poco valore.

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