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La ceramica indigena

A Monte Iato sono documentate tutte le più comuni produzione vascolari diffuse nei centri di cultura sicana della Sicilia centro-occidentale. Le ceramiche più antiche sono pertinenti a vasi modellati a mano, a superficie lucida e decorati con un motivo a “flabelli” dipinto in rosso-bruno (ceramica cosidetta piumata) a questa classe, diffusa in tutta la Sicilia a partire dall'Età del Bronzo finale (X-IX sec. a,C,), appartengono sia forme aperte che vasi chiusi, conservati purtroppo in frammenti rinvenuti, in alcuni casi, a diretta contatto con la roccia naturale.

In un momento immediatamente successivo ( metà VIII-VII sec. a,C,), così come documentano gli strati relativi alle capanne sotto il tempio di Afrodite, alla ceramica piumata si associò la tipica ceramica a decorazione incisa e impressa dello Stile cosiddetto di Sant'Angelo Muxaro (dal noto sito dell'agrigentino che ha restituito una vasta gamma di ceramiche di questo tipo): si tratta di vasi ancora modellati a mano o al tornio lento, per lo più a superficie bruna opaca o lucidata e caratterizzati da motivi geometrici quali triangoli, zig-zag, angoli iscritti, rombi, cerchi concentrici, meandri semplici. Tra le forme aperte risultano abbastanza diffuse le scodelle, tazze attingitoio, gli scodelloni e i vasi a fruttiera, tipologie legate soprattutto al consumo degli alimenti sia solidi che liquidi; tra quelle chiuse si distinguono brocche, orcioli ed altre forme connesse principalmente alla conservazione di liquidi ed alimenti solidi.

A partire dalla fine del VII- inizi del VI sec. a,C;), le produzioni a decorazione incisa e impressa divengono meno accurate sia per quanto riguarda gli impasti, ora più grossolani, che per i motivi decorativi; ad esse si associa una classe ceramica più fine, lavorata al tornio e caratterizzata da impasti abbastanza depurati e ben cotti, caratterizzata da una decorazione geometrica dipinta che, sia per motivi decorativi che per le forme, documenta una certa dipendenza dai modelli greci nel frattempo affermatisi anche nei mercati isolani. Nella prima metà del VI sec. a,C, la decorazione, per lo più semplici linee variamente combinate, è solitamente di colore bruno-nerastro su fondo chiaro, mentre nella seconda metà del secolo, ed ancora agli inizi del V sec. a,C, si aggiungono motivi più complessi ottenuti anche con l'aggiunta del colore rosso. In un unico caso, una brocca della casa tardo-arcaica, è attestata la raffigurazione di una figura umana, seppure in forme assai stilizzate.

Le forme più diffuse sono connesse sempre con il consumo dei pasti e delle bevande e con la conservazione di liquidi ed alimenti si tratta di scodelle, crateri, hydrial, anfore, brocche, olle orcioli.

Antiquarium case d'alia

Tra cultura e paesaggio

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Contrada Perciana

San Cipirello - Monreale

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