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Casa tardo-arcaica

La casa tardo-arcaica a cortile è costruita verso il 500 a.C., è tra le più grandi finora note in tutto il mondo greco.

L'estensione in senso EST-OVEST supera i 28 m, quelle in senso NORD-SUD è di 18 m.

La pianta a L include un piccolo cortile ( 8 ) e un vano poco più grande ( 9 ) a EST  di questo.

Un lungo ambiente rettangolare, una sorta di corridoio ( 1 ), a SUD altri tre vani ( 2-4 ) di cui uno ( 3 ) suddiviso in un  secondo tempo.

La parte orientale della casa era a due piani, quello superiore, più nobile, era accessibile direttamente dal pendioo di NORD-EST.

Vi era collocata la sala del banchetto della casa.

Questa ed altri vani avevano pareti ricoperte di un sottile strato di stucco rosso e bianco e anche i pavimenti erano dello stesso colore.

I frammenti di questo apparato decorativo sono stati identificati tra le macerie il crollo ha conservato buona parte, seppur in frammenti, della suppellettile utilizzata per i banchetto e il consumo del vino.

Ma vi si trovavano anche vasi per profumi, maschere in terracotta ed elementi di corno di cervi tagliati, materie prima preziosa.

I vasi per mescere il vino sono di produzione indigena, anche se le forme riecheggiano ben noti modelli greci.

Le coppe per bere sono, invece, importate; si tratta per lo più di vasi di tipo coloniale provenienti dalle città greche della costa.

L'inventario del vasellame viene completato da un numero limitato di ceramiche di lusso importate da Atene.

Tra questi è un grande skyphos ( tazza ) a figure nere; su entrambe i lati è rappresentata la medesima scena in cui un cittadino ataniese, accompagnato dalla moglie e dal suo cane, viene ricevuto dalla dea Atena, patrona di Atene.

Una rara kylix ( coppa ) a occhoni porta l'immagine di un fanciullo che abbraccia un grande gallo, ricevuto come dono da parte di un amico più grande.

Meno ricercati per quanto riguarda lo stile della decorazione sono una kylix a figure nere con Ercole che combatte con il leone di Nemea e un altro vaso con il dio Dioniso seduto sotto una pergola di vite.

Un altro vaso eccezionale è una kylix a figure rosse con una giovane donna nuda accovacciata accanto a un lavacro.

Un'iscrizione sovradipinta celebra un bel ragazzo ateniese.

Si tratta di un tipico vaso da banchetto, utilizzato anche ad Atene: in Occidente, e in particolare all'interno della Sicilia, costituisce una rarità assoluta.

Raffinatissimo è anche un piccolo coperchio con un satiro accovacciato che regge un corno potorio.

Anche qui un iscrizione acclama un bel ragazzo.

Molto frammentaria è invece una grande anfora a scene con figure rosse.

Sul lato principale erano rappresentate figure probabilmente divine accompagnate da caprioli; sul lato posteriore figurava una scena ben nota, la partenza del guerriero armato.

Da menzionare infine un raro e prezioso vaso plastico con teste di donna e di satiro, molto frammentario.

Il proprietario della casa era un certo Mento che ha lasciato il suo nome inciso su un piede di coppa.

La tematica eccezionale di questi raffinati vasi fa pensare che il proprietario della casa probabilmente di origine greca, avesse rapporti particolari e personali con Atene.

I vasi provenienti dal crollo, assieme a qualche moneta, permettono di datarne la distruzione intorno al 470 a.C.

La casa venne inseguito parzialmente ricostruita e utilizzata fino alla distruzione finale, avvenuta nella seconda metà del III secolo a.C.

 

Antiquarium case d'alia

Tra cultura e paesaggio

Indirizzo

Contrada Perciana

San Cipirello - Monreale

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Email:parco.archeo.iato@regione.sicilia.it

Telefono: 0918579437

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