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Ceramica ellenistica

I vasi in uso nel centro sul monte Iato tra il IV ed il III secolo a.C. appartengono alle classi più rappresentative della produzione ceramica ellenistica di Sicilia e Magna Grecia . Nell'età ellenistica il vasellame fine da mensa più comune era costituito da piatti, scodelle,coppe, tazze (skyphoi), brocche per vino (oinochoai) ed acqua ( hydriai) in prevalenza prodotti in Sicilia o nell'Italia contro-meridionale, rivestiti del tutto in parte da “vernice” di colore nero o rosso-bruno. Nel periodo compreso tra il IV e III secolo a.C. oltre a vasi semplicemente ricoperti da vernice nera se ne diffondono alcuni decorati con bande e motivi vegetali, incisi e sovra dipinti in bianco e rosso, o con palmette, rosette e, più raramente, motivi figurati impressi generalmente sul fondo interno di piatti, scodelle e coppe.

Nel IV secolo è attestato, poi, l'uso di vasi a “figure rosse” di produzione prevalentemente siceliota, si tratta di vasi per mescere acqua e vino (crateri) usati nei banchetti, tazze (skyphoi), contenitori di oggetti per la toeletta (pissidi e lekanai) e di vasetti per oli profumati (letythoi del tipo Pagentecher) decorati da “figure nere”, tipologia quest'ultima piuttosto diffusa nelle necropoli ellenistiche siciliane, ma forse di importazione campana. Dalla'Asia Minore tra II e I sec. a.C. furono importate le caratteristiche coppe a vernice nera con superficie decorata a rilievo, denominate “megalesi”.

Uso domestico e destinazione funerarie ebbero le lucerne, lampade ad olio, di produzione siciliana, che verso la fine del IV secolo a.C. furono piuttosto diffuse, probabilmente in relazione alla crescita dell'insediamento in questo periodo.

Oltre agli esemplari rivestiti del tutto e limitatamente al beccuccio da vernice nera, osservatorio globulare o circolare, dalla seconda metà del IV sec a.C. sono ampliamente attestate lucerne non verniciate: su piede, a pilastrino e vasca aperta.

Nel terzo sec. a.C. compaiono i primi esemplar4i realizzati a matrice, che imitano i modelli torniti. Alla metà del II sec.a.C. Si affermano le lucerne del tipo”X Delo” con disco decorato a rilievo .

Nelle abitazioni di monte Iato furono, inoltre, comuni le anfore, contenitori generalmente utilizzati per il trasporto e la conservazione di vino e olio, prodotta nel maggior numero di casi in centri punici del Nordafrica (anfore forma H/Mana C) e in siti dell'Italia centrale e della Sicilia (Anfore greco-italiche e tipo Dressel 1).

Antiquarium case d'alia

Tra cultura e paesaggio

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